Prepotentemente ritenuto dentro quell’angusta e umida sacca, non perdeva occasione per rivendicare il diritto di rivedere la luce del sole.
E così si impegnava a sudare, sudava copiosamente, perché sapeva che in tal modo, prima o dopo, un minuto d’aria gli sarebbe stato concesso.
Spurgava via tutto il sudicio che portava dentro, corroborato dalla sfrenata voglia di liberarsi a furia di unghiate da quel calzino maledetto.
Ahi miseria! Com’è dura la vita di un piede ai climi freddi!