Un sogno

Stanotte ho fatto un sogno strano…

Da un po’ di tempo a quella parte stavano accadendo eventi strani in quel di DoveAbitavoInSognoLandia. Non avevo ben chiaro di cosa si trattasse di preciso, qualcosa dal cielo, di ostile, forse c’era lo zampino di Trump, pensavo, cospirazioni governative, pensavo, meglio sgommare lontani, pensavo.

E infatti dì lì all’attimo dopo mi ritrovai dall’altro capo del mondo, in quella che avrebbe dovuto essere la Nuova Zelanda; e difatti lo era: una Nuova Zelanda che somigliava molto alla Corea: case, strade, cibo, gente, parlato, scritte, tutto in stile coreano. Ero dentro ad un film coreano, uno di quei bei pipponi no-sense che tanto piacciono alla mia amica. Conseguentemente a ciò, sentivo di essere anch’io molto no-sense, e la cosa mi piaceva.

In quella Nuova Zelanda Coreanizzata, stavo ospite da mio fratello. Abitavamo in un appartamento il cui contesto residenziale sapeva molto di baraccopoli: il geometra coreano che aveva ideato quel posto doveva esser stato un genio visionario. Buon’anima. Una torre di Pisa di nuclei abitativi, ammassati uno sull’altro; planimetrie intersecantisi vicendevolmente, confini effimeri, cosicché non era inusuale beccare il vicino di casa mentre attraversava il tuo soggiorno che, in fondo, non era soggiorno né tuo né d’altri, ma territorio neutro, di tutti e di nessuno.

Sta di fatto che le cose strane dal cielo che cadevano a DoveAbitavoInSognoLandia, iniziarono a piovere anche dai cieli della NuovaZelandaCorea. Durante il giorno si sentivano delle esplosioni, poco lontano da dove abitavamo, sembrava quasi fosse in corso una guerra missilistica. Tutti ne parlavano, la gente, i telegiornali, i vicini ci tenevano aggiornati quotidianamente, parlavano con enfasi e trasporto, peccato si esprimessero tutti in coreano e noi non capivamo una beata mazza, ma annuivamo lo stesso, per rispetto.

Io e mio fratello discutevamo tra noi. Io sostenevo si trattasse di un evento di origine naturale, tipo meteoriti, lui invece pensava con molta probabilità ad aerei kamikaze.
Con l’ansia di dirimere i nostri dubbi vagavamo per la baraccopoli sospese spiando nella case nella speranza di beccare almeno un TG che desse notizie in inglese, ma il massimo che riuscimmo ad avere fu una trasmissione in coreano sottotitolata in coreano.

Nel frattempo le esplosioni si facevano sempre più vicine e ora riuscivamo a scorgere anche le traiettorie di quegli oggetti nel cielo: scie luminose che, cadendo, fischiavano come fanno i fuochi d’artificio. Sempre più vicine, sempre più rumorose, fino a che, un giorno, giunsero proprio nel nostro quartiere.

Era mattina. Quando ci svegliammo, capimmo c’era qualcosa che non andava: troppo silenzio. Uscimmo in veranda e ci trovammo letteralmente faccia a faccia con il fenomeno. Un occhio meccanico ci stava puntando a 5 metri di distanza. Oltre la balconata del terrazzo, un drone gigante, massiccio, robotico, stava immobile, sospeso nel nulla, e ci fissava. Sullo sfondo, centinaia, migliaia di altri droni simili se ne andavano a spasso per il cielo. Aggeggi alieni? Esperimenti governativi?

Poco importava. Presi dal panico io e mio fratello cominciammo a correre cercando di sfuggire all’inquietudine di quell’occhio indagatore. Su e giù per i tetti della baraccopoli, ci arrampicavamo sulle pareti, scivolavamo fluidi tra muretti e strettoie. Scoprimmo di essere esperti parkourer, capaci di acrobazie impensabili, stile Prince of Persia usavamo le tende a mo’ di liane, lanciandoci da metri d’altezza, atterrando sempre integri e con molto stile.

Il panico lasciò spazio al divertimento, ci scordammo dei droni e del perchè stessimo correndo, continuammo a procedere a quel modo fino a che ci dimenticammo di tutto e ci svegliammo nell’abitacolo del nostro camper, in montagna, nella neve. Era solo un sogno….e l’inizio di un altro sogno, ancor più assurdo del primo.

 

3 pensieri riguardo “Un sogno

    1. Ahahah… E comunque il brutto è che quando ho iniziato a scrivere il post avevo intenzione di riportarlo tutto, completo della seconda parte, che ricordo essere immensamente più figa e fantasiosa della prima…ma nel giro di mezz’ora ho rimosso quasi tutto! Che fregatura i sogni!

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